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FAQ

1. Che cosa significa la dicitura olio extravergine d’oliva?

Si definisce “Extra Vergine di Oliva” l’olio ottenuto dalla prima spremitura di olive attraverso processi meccanici, quindi senza ricorso a processi o sostanze chimiche, in condizioni che non causino alterazioni dell’olio e la cui acidità libera, espressa in acido oleico, non risulti superiore allo 0,8%. Solo olive fresche, di prima qualità, colte e spremute, che non abbiano subito altro trattamento oltre al lavaggio, alla separazione delle foglie, alla centrifugazione e alla filtrazione.

2. Cosa rappresenta il grado di acidità?

L’acidità indica la percentuale di acido oleico in un olio e ne è il principale indicatore della qualità. Più alto e il suo valore, più scadente è la qualità del prodotto. L’acidità, espressa in acido oleico, può aumentare anche a seguito di negligenza nella fasi di produzione, e cioè utilizzo di olive troppo mature, intervalli eccessivamente lunghi tra la raccolta e la lavorazione delle olive, scarsa cura nella lavorazione. L’acidità non è riscontrabile nel sapore dell’olio, ma è definibile solo mediante analisi in laboratorio. Non deve essere pertanto confusa con il leggero pizzicore che è invece indice di bassa acidità e recente spremitura delle olive. 

3. Cosa si intende per olio d’oliva?

Al contrario dell’extravergine che è ottenuto dalla semplice spremitura, l’olio d’oliva è composto da olio di oliva raffinato al quale si aggiunge dell’olio di oliva vergine per migliorarne il gusto. L’acidità massima non dove superare l’1,5%.

4. L’olio d’oliva ha scadenza?

Per l’olio di oliva si parla di “tempo minimo di conservazione” (TMC) e non di “data di scadenza”. La differenza sostanziale tra le due diciture è che nel primo caso si parla di un tempo minimo entro il quale il prodotto mantiene le proprietà organolettiche definite in etichetta. Oltre questo tempo il prodotto è comunque ancora commestibile in piena sicurezza. E’ buona regola consumare l’olio extra vergine di oliva nella stessa annata di produzione, anche se generalmente si considera che il prodotto può essere consumato fino a 20 mesi dalla sua spremitura.

5. Qual è il metodo migliore per conservare l’olio?

Il luogo migliore in cui conservare l’olio è un ambiente fresco, asciutto e soprattutto lontano dalla luce diretta, soprattutto se lo si tiene in contenitori di vetro trasparente. I contenitori migliori sono quelli in acciaio inossidabile o in vetro scuro. Una cattiva conservazione può alterare il sapore e l’aroma dell’olio.

6. Che significa quando l’olio pizzica?

Il pizzicore sulla lingua non è affatto un difetto; esso è percepibile negli oli di recente spremitura e non dipende dall’acidità che invece è un dato riscontrabile solo da specifici esami di laboratorio. Esso invece dipende dalla presenza di polifenoli, antiossidanti naturali dell’olio e toccasana per la nostra alimentazione. Più è fresco l’olio, maggiore sarà quella sensazione di pizzicore in gola che si attenuerà col tempo. I polifenoli “sono antiossidanti naturali presenti nelle piante (oligoelementi polifenolici del tipo bioflavonoidi noti come procianidine, proantocianidine, leucoantocianidine, piconogenoli, tannini, ecc.) e possono risultare utili nella prevenzione dell’ossidazione delle lipoproteine e nel “sequestrare” i radicali liberi” [sig. di Polifenoli tratto da wikipedia].  Sicuramente la presenza di un alto contenuto in polifenoli rende l’olio extravergine d’oliva più salutare, esalta le sue proprietà antiossidanti.

7. Cosa significa olio extravergine fruttato?

Il primo segno distintivo di un olio extra vergine di oliva di buona qualità è il fruttato, cioè il profumo che ricorda il frutto, lo stesso che si ottiene schiacciando un’oliva fresca tra le dita. Oltre al fruttato, altre sfumature di gusto caratterizzano l’olio extra vergine di oliva, a seconda delle varietà delle olive, del loro grado di maturazione e dell’area geografica di produzione.

8. L’olio fa ingrassare?

Non è vero che l’olio fa ingrassare, se consumato in giuste quantità. Una corretta alimentazione non deve eliminare del tutto i grassi che, anzi, sono indispensabili per il nostro organismo perché veicolano l’assorbimento e l’utilizzo di alcune vitamine e agiscono come isolanti termici, proteggendo e sostenendo gli organi. Non bisogna eccedere nel consumo di “grassi saturi”, per lo più di origine animale (presenti in formaggio, burro, insaccati, olio di arachidi) perché possono arrecare danni gravi alla salute. Invece un corretto consumo di grassi insaturi è indispensabile oltre che benefico. L’olio extravergine di oliva è olio di origine vegetale, quindi insaturo.

9. Si può integrare l’olio extravergine d’oliva nell’alimentazione dei bambini?

L’impiego dell’olio nell’alimentazione dei bambini è importante perché l’olio è ricco di Vitamina A, vitamina E e di grassi insaturi che aiutano il tessuto cellulare ad assimilare le sostanze, indispensabili per uno sviluppo equilibrato. Inoltre l’olio extravergine d’oliva è digeribile al 100% e un filo d’olio nella pappa stuzzica l’appetito del bambino.

10. L’olio di oliva può essere consumato durante la gravidanza?

Le virtù dell’olio d’oliva vediamo che è particolarmente indicato in gravidanza per il rapporto ottimale tra acidi grassi polinsaturi e saturi – monoinsaturi (acido linoleico, linolenico e oleico). Questo, assieme ad altri, è uno dei fattori fondamentali per lo sviluppo del sistema nervoso fetale. L’olio d’oliva assicura inoltre un buon rapporto di vitamine liposolubili (A, D, E, K) stimolando la mineralizzazione delle ossa e prevenendo rischi emorragici del nascituro. Alcune importanti azioni sull’apparato digerente sono altresì molto apprezzabili in gravidanza.Esso è protettivo per la mucosa gastrica evitando gli effetti della ipercloridria, che provoca quelle fastidiose esofagiti da reflusso così frequenti nell’ultimo trimestre. Promuove inoltre le secrezioni di tutto l’apparato digerente aiutando, con una migliore digestione, l’assimilazione ottimale degli alimenti. Ha azione blandamente lassativa e corregge la stipsi che frequentemente si associa alla gravidanza soprattutto nei primi mesi.